Fisica del karate

Progetto didattico sullo studio delle leggi della fisica applicate alle tecniche di karate per comprenderne le potenzialità e per ottimizzarne la loro esecuzione, finalizzato fondamentalmente a sviluppare il senso critico degli studenti individuando e verificando sperimentalmente le leggi e i principi fisici coinvolti in azioni del proprio corpo e a fornire una visione della fisica non come disciplina fine a se stessa ma come un potente mezzo di indagine per conoscere e comprendere le leggi che regolano la natura, mettendo in evidenza la ricchezza culturale e la grande versatilità delle tematiche oggetto di studio, proprio tramite la sua applicazione in un campo inusuale e diverso da quelli tradizionali scolastici e accademici.

Il metodo utilizzato è quello del “fare” per “imparare” e l'oggetto di studio è il Karate-do, arte di combattimento che si è sviluppata nell'isola di Okinawa.

L'aspetto didattico decisamente innovativo del progetto è quello di sfruttare il senso del tatto come ulteriore canale del processo di insegnamento-apprendimento; gli studenti, infatti, oltre a sentire e vedere, come fanno regolarmente nei loro banchi di scuola, hanno la possibilità di percepire le sensazioni tattili delle grandezze e delle leggi della fisica; in altre parole si è cerca di aprire il canale delle percezioni tattili, sollecitando il cervello con maggiori stimoli, molte volte divertenti, con un immaginabile beneficio del processo di apprendimento.

Capire con il proprio corpo l'efficacia di una leva, oppure analizzare la cinematica di un movimento con una videocamera, tirando fuori misure di velocità e accelerazione, hanno fatto sentire agli studenti la fisica come disciplina concreta e a dimensione umana e non astratta e solo roba per scienziati rinchiusi in misteriosi laboratori di ricerca.  

Responsabile
Prof. Concetto Gianino

Collaboratore
Sig. Antonino Giannì (maestro di karate)