Giuseppe Piparo

Dottorando
Dottorato in Fisica - 37° ciclo
Tutor: Alessia Rita TRICOMI

Posizione corrente: Studente del Dottorato in Fisica dell’Università di Catania, Curriculum Fisica Nucleare e Particellare.

2021: vincitore borsa di studio erogata dal CSFNSM.

2019-2021: Laurea Magistrale in Fisica (curriculum Fisica Nucleare e Subnucleare) con voto 110/110 e Lode e tesi dal titolo: Misura della sezione d’urto di produzione in avanti di mesoni eta in collisioni protone-protone a √s = 13 TeV col rivelatore Arm2 di LHCf.

2016-2019: Laurea Triennale in Fisica con voto 103/110 e tesi dal titolo: Produzione di nuclei e antinuclei leggeri nell'esperimento ALICE a LHC.

LHCf è uno degli esperimenti in corso al CERN di Ginevra e ha un ruolo fondamentale nello studio dei raggi cosmici ultra-energetici. Infatti, la rivelazione diretta di RC ultra-energetici non è possibile, e i vari esperimenti che ne misurano lo spettro in questa regione energetica, tra i quali Auger, si basano sulla rivelazione delle particelle secondarie prodotte (EAS) e la misura dello spettro dipende in modo significativo dal modello di interazione adronica considerato per descrivere la collisione tra i raggi cosmici primari e l'atmosfera. Per questa ragione è necessario effettuare una calibrazione dei modelli utilizzati. Questa può essere effettuata tramite la misura di particelle neutre prodotte in avanti rispetto alla direzione di collisione, ovvero a valori di pseudorapidità molto elevati, andando a confrontare varie distribuzioni (ad esempio sezione d'urto differenziale) con le previsioni dei diversi codici Monte Carlo adoperati nella fisica dei RC, in modo da poterli calibrare e discriminare quali sono i più adatti a riprodurre i dati sperimentali. L'apparato sperimentale di LHCf, formato da due bracci calorimetrici, ognuno composto da due torri di dimensione diversa, permette di effettuare questi studi per vari tipi di collisione (protone-protone, protone-ione) a diverse energie. Durante il Dottorato mi occuperò dello studio dei dati che l’esperimento raccoglierà durante il RUN III di LHC. La nuova presa dati consentirà di estendere i risultati precedentemente ottenuti dalla collaborazione fino ad una energia di 14 TeV nel centro di massa, sfruttando l’upgrade del detector che consentirà di lavorare a un regime più alto di luminosità ed eseguendo prese dati combinate con l’esperimento ATLAS. Inoltre, è sotto studio la possibilità di utilizzare fasci di ioni di Ossigeno, per realizzare collisioni p-O e O-O.