Luminescenza Ultradebole

Responsabile scientifico: Prof.ssa Agata Scordino
Luogo: Edificio 10 C.U. S. Sofia (piano 2)


Nell’ambito della Biofisica l’interazione radiazione-materia è uno degli aspetti fondamentali, non solo per gli effetti delle radiazioni sulle biostrutture, ma anche e soprattutto perché le tecniche spettroscopiche sono uno dei mezzi più potenti di indagine nello studio dei sistemi biologici. La luminescenza ultradebole, sia spontanea che foto-indotta, si manifesta come un segnale, nel vicino ultravioletto fino al visibile, debole (da mille a 100mila volte meno intenso della fluorescenza) che, nel caso della foto-indotta, dura anche molto tempo dopo che lo stimolo luminoso è stato spento. È stata usata come tecnica diagnostica/predittiva non invasiva sia in campo clinico, per l’individuazione di cellule tumorali e per la valutazione di trattamenti terapeutici, sia per controlli di qualità, quali controllo dell’inquinamento delle acque, valutazione della prestazione germinativa di semi, controllo della freschezza di frutti.
 

Attrezzature

  • sistemi di rivelazione luminescenza a singolo fotone, anche risolta in tempo
  • sorgenti laser impulsate nell’UVA
  • strumentazione per la conservazione di campioni sotto condizioni controllate quali: frigoriferi, camere termostatate, camere per ciclo giorno/notte
  • strumentazione di uso abituale nei laboratori biologici, quali PH-metri, bilance, bagni termici