Muography: accordo quadrilaterale Cile-Giappone-Italia-Ungheria

Giorno 24 Settembre 2019, presso la sede dell'Ambasciata del Cile a Tokyo (Giappone), alla presenza dell'Ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Repubblica del Cile, Dott. Julio Fiol, è stato sottoscritto un accordo di ricerca internazionale tra Università di Catania, Università di Tokyo, Wigner Research Center of Physics (Ungheria) e Università di Atacama (Cile). L'accordo si propone di apportare innovazioni nel campo dell'esplorazione dello spazio per mezzo del tracciamento di particelle cosmiche.
Per il Magnifico Rettore Prof. Francesco Priolo era delegato il Prof. Domenico Lo Presti del Dipartimento di Fisica ed Astronomia “Ettore Majorana” di Catania, responsabile per l'Italia del progetto.
L'accordo mira ad estendere all'Università del Cile la collaborazione già in essere tra le Università di Catania, Tokyo e Wigner Research Center. Una volta avviato, l'accordo prevedere di espandere le attività del laboratorio NEWCUT dell'Università di Tokyo e l'istituzione di un centro di ricerca congiunto per la muografia presso le Università di Atacama, di Catania e il Wigner Research Center. Oltre alla condivisione dei progressi tecnologici raggiunti da ogni istituzione all'interno della collaborazione, l'Università di Catania e il Wigner Research Center svilupperanno un telescopio per tracciamento di particelle cosmiche secondo le specifiche di un satellite CUBESAT, che sarà testato in Cile, presso il vulcano Lascar, prima della messa in orbita.
L'ambizioso obiettivo della collaborazione è lo sviluppo di un rivelatore compatto per tracciamento di raggi cosmici al di fuori dello scudo rappresentato dall'atmosfera terrestre e dalle fasce di Van Allen. Il rivelatore dovrà, quindi, essere in grado di resistere ad intensi livelli di radiazione che tendono a danneggiare in particolar modo le componenti elettroniche. Lo sviluppo da mettere in atto non è, pertanto, una semplice espansione al campo della ricerca aerospaziale delle tecnologie sviluppate per l'indagine muografica dei vulcani, ma presuppone il raggiungimento di un limite tecnologico che si proporrà come riferimento nel campo dell'esplorazione aerospaziale e, inoltre, costituirà una soluzione flessibile alternativa per l'industria delle ispezioni non invasive.
Lo studio dei raggi cosmici primari in "outer space" permetterà di estendere le osservazioni compiute per mezzo di palloni aerostatici e altre missioni spaziali all'interno dello scudo magnetico terrestre. Grazie al tracciamento ad alta precisione di queste particelle sarà possibile ottenere informazioni sulla loro provenienza e la loro sorgente di origine.


Data di pubblicazione: 05/10/2019