COSMIC RAY PHYSICS

Anno accademico 2018/2019 - 2° anno - Curriculum ASTROPHYSICS
Docente: Rossella CARUSO
Crediti: 6
SSD: FIS/05 - ASTRONOMIA E ASTROFISICA
Organizzazione didattica: 150 ore d'impegno totale, 108 di studio individuale, 42 di lezione frontale
Semestre:

Obiettivi formativi

Gli obiettivi dell'insegnamento di Fisica dei Raggi Cosmici consistono nel fornire una panoramica delle caratteristiche e delle proprietà della radiazione cosmica: natura, sorgenti, trasporto e propagazione, accelerazione nello spazio galattico ed extra-galattico, interazione e produzione di cascate (sciami) dei raggi cosmici in atmosfera terrestre nonchè nello studiare le caratteristiche dello loro spettro energetico, della composizione in massa e delle direzioni di arrivo a terra con particolare attenzione all'intervallo di alta e altissima energia.

Si studieranno, inoltre, le tecniche di rivelazione in modalità diretta e in modalità indiretta dei raggi cosmici di bassa, alta ed estrema energia. Si esamineranno i risultati scientifici dei maggiori esperimenti passati e presenti dedicati alla rivelazione dei raggi cosmici, lo stato dell'arte e le prospettive future della comunità scientifica di riferimento.

Inoltre, in riferimento ai cosiddetti Descrittori di Dublino, questo corso contribuisce ad acquisire le seguenti competenze trasversali:

Conoscenza e capacità di comprensione:

  • Comprensione critica degli sviluppi più avanzati della Fisica dei Raggi Cosmici sia negli aspetti teorici che sperimentali e fenomenologici e delle loro interconnessioni, anche in campi interdisciplinari (Fisica delle Particelle, Fisica delle Astroparticelle, Astrofisica, Cosmologia, Tecniche dei Rivelatori, Statistica).
  • Notevole padronanza del metodo scientifico e comprensione della natura e dei procedimenti della ricerca in Fisica dei Raggi Cosmici mediante lo studio del percorso storico, delle scoperte, dell'evoluzione delle tecniche sperimentali e dell'uso degli strumenti di misura.

Capacità di applicare conoscenza:

  • Capacità di identificare gli elementi essenziali di un fenomeno, in termini di ordine di grandezza e di livello di approssimazione necessario, ed essere in grado di effettuare le approssimazioni richieste mediante lo studio e la comprensione dei vari fenomeni caratteristici della Fisica dei Raggi Cosmici, in particolare per quel che riguarda il complesso fenomeno degli Sciami Estesi in Aria e sulla possibilità di inferire, in un articolato processo secondario, a partire dalle misure a terra dei raggi cosmici secondari e dall'analisi delle osservabili attraverso un processo a ritroso passo-passo le caratteristiche dei raggi cosmici primari.
  • Capacità di progettare e di mettere in atto procedure sperimentali e teoriche per risolvere problemi della ricerca e industriale o per il miglioramento dei risultati esistenti attrraverso l'analisi, per esempio, della progettazione dei principali esperimenti nel campo e delle sfide tecnologiche che sono state necessarie per giungere all'attuale stato di conoscenza nel campo.
  • Capacità di sviluppare approcci e metodi nuovi e originali mediante lo studio e la comprensione in particolare di nuovi metodi di analisi dei dati, statistici e di trattazione degli errori statistici e sistematici assolutamente innovativi e senza precedenti messi in campo dagli attuali esperimenti.

Autonomia di giudizio:

Le

  • capacità di ragionamento critico,
  • capacità di individuare i metodi più appropriati per analizzare criticamente, interpretare ed elaborare i dati sperimentali
  • capacità di individuare le previsioni di una teoria o di un modello

dello studente vengono esercitate e saggiate durante il corso mediante l'introduzione di Prove Intercorso (N.3) denominate "Approfondimenti" in occasione delle quali lo studente ha il compito di approfondire individualmente uno dei temi trattati a lezione. L'approfondimento consiste nello studio di articoli scientifici originali, nella loro rielaborazione e presentazione critica sotto forma di seminario, mediante l'ausilio di lavagna o di slides, in giornate dedicate durante il corso in presenza degli altri studenti che intervengono con domande e dibattito finale.

Abilità comunicative:

Le

  • capacità di comunicare in lingua italiana e in lingua inglese nei settori avanzati della Fisica dei Raggi Cosmici;
  • capacità di presentare una propria attività di ricerca o di rassegna a un pubblico di specialisti o di profani;
  • capacità di esporre oralmente, con proprietà di linguaggio e rigore terminologico, un argomento scientifico, illustrandone motivazioni e risultati
  • capacità di descrivere in forma scritta, con proprietà di linguaggio e rigore terminologico, un argomento scientifico, illustrandone motivazioni e risultati

dello studente vengono addestrate e messe alla prova durante il corso, oltre che tramite gli "Approfondimenti" di cui al punto precedente, soprattutto mediante la stesura e presentazione di una tesina scritta (max 25 pagine) su un argomento a scelta del programma unitamente alla discussione orale dell’argomento prescelto, supportato dallo studio e approfondimento di articoli originali (in numero minimo di 3) che costituiscono la prova finale per il superamemto dell'esame.

Capacità di apprendimento:

Tutti i seguenti punti, salienti delle "Capacità di apprendimento" previsti dai Descrittori di Dublino", nella fattispecie:

  • capacità di acquisire adeguati strumenti conoscitivi per l'aggiornamento continuo delle conoscenze.
  • capacità di accedere alla letteratura specializzata sia nel campo prescelto che in campi scientificamente vicini.
  • capacità di utilizzare banche dati e risorse bibliografiche e scientifiche per estrarne informazioni e spunti atti a meglio inquadrare e sviluppare il proprio lavoro di studio e di ricerca.
  • capacità di acquisire, attraverso lo studio autonomo, conoscenze in nuovi campi scientifici.

dello studente vengono opportunamente e adeguatamente formate, incentivate, addestrate e verificate nell'ambito dell'insegnamento di Fisica dei Raggi Cosmici sulla base dei contenuti del corso (in particolare lo studio dello stato dell'arte dei principali e attuali esperimenti, possibilita' di accesso a banche dati e risorse bibliografiche e scientifiche corrispondenti) e l'introduzione dei seminari intercorso di "Approfondimento" a cura dello studente- nonchè della prova finale - che lo obbliga ad esercitare e mettere in campo l'acquisizione di tutte le suddette capacità.


Modalità di svolgimento dell'insegnamento

Lezioni frontali svolte dal docente in parte alla lavagna e principalmente con l'ausilio di trasparenze da proiettare su lavagna luminosa. Lettura, approfondimento e studio di articoli scientifici di riferimento per il settore. Gli articoli e le fonti bibliografiche sono fornite di volta in volta prima o durante le lezioni; le dispense (copia delle trasparenze utilizzate a lezione) fornite a fine corso.


Prerequisiti richiesti

Fisica Generale 1 e 2 , Elettromagnetismo classico, Relatività Ristretta, nozioni di Fisica Nucleare, Fisica delle Particelle e Fisica Astroparticellare, Meccanismi di Interazione Radiazione-Materia e principi di funzionamento di Rivelatori di Particelle.


Frequenza lezioni

Frequenza non obbligatoria, ma fortemente consigliata.


Contenuti del corso

0) Introduzione: contestualizzazione della Fisica dei Raggi Cosmici nell’ambito della Fisica Astroparticellare

La fisica astro-particellare: studio di nuovi messaggeri dall’Universo oltre il visibile. Domande fondamentali della fisica astro-particellare e campi di ricerca. L’approccio “multi-messanger”: osservazioni tramite particelle cariche, (raggi cosmici), neutrini, fotoni e onde gravitazionali di alta energia. Studio dell’emissione non termica di alta energia (particelle cariche, fotoni, neutrini) da sorgenti astrofisiche: intervalli energetici, flussi, ipotetici meccanismi di produzione. Interazione della radiazione cosmica e trasparenza dell’Universo. Rivelatori per la radiazione cosmica. La fisica astro-particellare in Italia: il ruolo della Commissione Scientifica Nazionale 2 dell’INFN.

1) La scoperta dei “Raggi Cosmici” o “Radiazione cosmica”: percorso storico

I raggi cosmici: particelle cariche, messaggeri del Cosmo, lo spazio come Laboratorio, l’atmosfera terrestre come rivelatore. Generalità, definizioni e convenzioni sulle unità di misura (l’uso dell’eV). Perché studiare i raggi cosmici. Storia della scoperta dei raggi cosmici: la ionizzazione atmosferica e l’uso dell’elettroscopio a foglie; l’esperimento di Padre Wulf, la scoperta di Victor Hess della radiazione cosmica e il Premio Nobel, le ricerche e gli studi di Pacini, la campagna di voli di Kolhorster, le misure di Millikan, l’uso della camera a nebbia nelle esperienze di Skobeltzyn, Anderson e la scoperta del positrone, Blackett e Occhialini e le tracce di particelle nella radiazione cosmica, la scoperta del muone e la nascita della fisica delle particelle elementari. Esperimenti sugli effetti del campo magnetico terrestre sui raggi cosmici: l’effetto di latitudine geomagnetica. Studi e misure sull’asimmetria nella distribuzione angolare del flusso dei raggi cosmici rispetto al piano del meridiano geomagnetico: l’effetto EST-OVEST. Bruno Rossi e la prima osservazione degli “sciami estesi” di particelle. Le prime misure degli sciami con array di contatori Geiger-Muller: la stazione Pamir di G. Zatsepin. La scoperta degli Sciami Estesi in Aria (Extensive Air Shower o EAS) di Pierre Auger. Il Gruppo dei Raggi Cosmici di Bruno Rossi al MIT (USA) e le misure con l’array Agassiz. La tecnica del “sampling density” e del “fast timing” di Bruno Rossi. L’esperimento “Desert Queen” a Volcano Ranch di J.Linsley e L. Scarsi: uso di scintillatori+ fotomoltiplicatori in rivelatori di superficie; risultati scientifici. La tecnica dei rivelatori di superficie con rivelatori Cherenkov e le prime misure: Haverah Park. Gli esperimenti Yakutsk e AGASA. La scoperta del Cosmic Wave Background (CMB) di Penzias e Wilson. L’ipotesi di interazione dei raggi comisci con il CMB o “interazione GZK” di Greisen, Zatsepin e Kuzmin. La tecnica dei rivelatori di fluorescenza e i primi esperimenti: Fly’sEye e HiRes. Scoperta del limite GZK. La discrepanza esistente tra gli spettri energetici misurati dai passati esperimenti HiRes e AGASA. Lo stato dell’arte dei preambolo alla nascita dell’Osservatorio Pierre Auger.

2) Elementi di Fisica dei Raggi Cosmici: generalità, processi di origine, accelerazione e propagazione dei Raggi Cosmici primari

Proprietà generali dei Raggi Cosmici: classificazione dei raggi cosmici in base all’energia e convenzioni. Raggi cosmici primari e secondari. Grandezze osservabili: intensità direzionale e flusso di particelle, spettro energetico differenziale e integrale. Lo spettro energetico dei raggi cosmici; flusso di particelle e intervalli energetici, andamento e caratteristiche, le strutture del “ginocchio” e della “caviglia”. La composizione chimica dei raggi cosmici di origine galattica: l’effetto pari/dispari. Meccanismo di confinamento dei raggi cosmici nella Galassia: distanza percorsa e tempo di confinamento. Densità dei raggi cosmici di origine galattica. I processi di accelerazione dei raggi cosmici: il diagramma di Hillas. I processi di accelerazione per energie tra (10^9 - 10^11 eV): il meccanismo di Fermi al I ordine e al II ordine; siti astrofisici in cui si realizza il meccanismo di Fermi al I ordine. I processi di accelerazione per energie maggiori di 10^14 eV. I processi di accelerazione per energie tra 10^18 e 10^21 eV: problematiche. Origine dei raggi cosmici: per energie basse (E<10^9 eV) modulazione solare; per energie intermedie (10^9 eV < E < 10^15 eV) origine galattica di tipo I e per energie oltre il ginocchio (10^15 eV < E < 10^19 eV) origine galattica di tipo II; per energie oltre la caviglia (E > 10^19 eV) origine extra-galattica per energie estreme (10^19 eV < E < 10^21 eV) ipotetici meccanismi di produzione: lo scenario Bottom-Up e lo scenario Top-Down. Interazione dei raggi cosmici di energia estrema con la radiazione cosmica di fotoni di fondo e degrado di energia: l’effetto o cut-off GZK, soglia energetica, lunghezza di interazione e di attenuazione, sfera GZK. I processi principali: foto-produzione di pioni per i protoni, creazione di coppie per i fotoni, fotodisintegrazione dei nuclei. I processi secondari: produzione di coppie da nuclei più pesanti, produzione di coppie da protoni, interazione dei neutrini con i neutrini fossili. Conseguenze e problematiche aperte inerenti il GZK cut-off.

3) Sciami Estesi in Aria (Extensive Air Showers o EAS)

Generalità: definizione e composizione degli EAS: il profilo longitudinale. Generalità sulle misure dirette dallo spazio dei raggi comici primari e sulle misure indirette da terra degli sciami secondari. Il fenomeno degli Sciami Estesi in Aria (EAS): definizioni e caratteristiche; le prime misure, la scoperta nel 1938 di Pierre Auger, i primi rivelatori per la loro rivelazione. Le componenti di un EAS: componenti adronica ed elettromagnetica (soft) dello sciame, la componente muonica (hard) dello sciame, la produzione di luce Cherenkov e la produzione di luce di Fluorescenza nello sviluppo di uno sciame in atmosfera. Definizione di sviluppo o profilo laterale e di sviluppo o profilo longitudinale di uno Sciame Esteso in Aria. La grandezza fisica “profondità atmosferica”. Teoria degli Sciami Estesi in Aria. I meccanismi concorrenti di produzione di particelle nella cascata elettromagnetica: processo di bremsstrahlung, creazione di coppie e diffusione Compton. Trattazione semplificata delle cascate elettromagnetiche: il modello di Heitler (1944), le ipotesi del modello, parametri e grandezze caratteristiche. I meccanismi concorrenti di produzione di particelle nella cascata adronica: spallazione nucleare o meccanismo di prima interazione e processi secondari. Trattazione semplificata delle cascate adroniche: il modello di sovrapposizione: le ipotesi del modello, parametri e grandezze caratteristiche.

4) Misure dirette dei Raggi Cosmici Primari

Analisi delle caratteristiche tecniche e progettuali dei principali esperimenti per la rivelazione diretta dei raggi cosmici primari. Misure dirette per raggi cosmici primari di bassa energia (E< GeV): uso di emulsioni nucleari, di emulsioni plastiche (o track etch detector). Misure dirette di raggi cosmici primari di media energia (GeV < E < TeV): uso congiunto di più rivelatori. Cenni sull’uso e i principi di funzionamento degli scintillatori plastici e dei dispositivi fotomoltiplicatori. Cenni e principi di funzionamento di un calorimetro elettromagnetico e adronico per la misura dell’energia di una particella incidente. I Laboratori sotto terra per la rivelazione dei raggi cosmici: i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN e l’esperimento MACRO; caratteristiche, obiettivi scientifici e risultati di MACRO. I Laboratori ad alta quota per la rivelazione dei raggi cosmici di media e alta energia. L’esperimento storico a Chacaltaya in Bolivia. L’esperimento ARGO-YBJ in Tibet: caratteristiche, obiettivi scientifici e risultati. L’esperimento KASCADE-GRANDE in Germania: caratteristiche, obiettivi scientifici e risultati. Laboratori in aria o nello spazio per la rivelazione di raggi cosmici di media e alta energia. Esperimenti su pallone: caratteristiche, vantaggi e svantaggi; l’esperimento CREST: caratteristiche, obiettivi scientifici e risultati.. Esperimenti su “base spaziale” su satelliti; osservabili e misure in un esperimento su satellite: misura dell’impulso, misura della carica, misura della massa. Esperimenti su satellite: PAMELA, AMS-01; caratteristiche, obiettivi scientifici e risultati, confronto tra i due esperimenti. Esperimenti su base spaziale sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS): l’esperimento AMS-02; caratteristiche, obiettivi scientifici e risultati.

5) Misure indirette dei Raggi Cosmici Primari : la tecnica dei rivelatori di superficie

Analisi delle caratteristiche tecniche e progettuali dei principali esperimenti per la rivelazione indiretta dei raggi cosmici primari mediante la rivelazione a terra o dallo spazio degli Sciami Estesi in Aria per raggi cosmici primari di E >10^15 eV fino a energie estreme (E<10^21 eV). Gli esperimento a terra o “ground-based”. L’uso dei rivelatori di superficie: rivelatori a scintillazione e rivelatori Cherenkov ad acqua. Definizioni e caratteristiche delle matrici (array) di rivelatori di superficie. I principali esperimenti con l’uso dei rivelatori di superficie: Volcano Ranch, Haverah Park, SUGAR, Yakutsk , AGASA. Proprietà dell’array AGASA e risultati sperimentali: spettro energetico, anisotropia nelle direzioni di arrivo. Processo step-by-step di ricostruzione dalle osservabili fisiche a terra alle grandezze caratteristiche dei primari: direzione di arrivo, energia e composizione chimica del primario. Schematizzazione dell’EAS (fronte piano): asse dello sciame, punto di impatto a terra (core). Misura della direzione di arrivo dell’ asse dello sciame: dai tempi di arrivo ai rivelatori. Ricerca del core: densità di particelle e metodo del baricentro. Determinazione della dimensione (size) dello sciame: profilo laterale e parametrizzazione NKG. Dal numero di particelle cariche in funzione della distanza dall’asse dello sciame al numero di particelle in corrispondenza della profondità atmosferica massima: il metodo dei tagli a intensità costanti. Determinazione dell’energia del primario: il parametro densità a 600 m. Determinazione della composizione chimica: il confronto con i modelli e risultati simulazione Montecarlo. Trattazione delle incertezze statistiche e sistematiche.

6) Misure indirette dei Raggi Cosmici Primari : la tecnica dei rivelatori di fluorescenza

L’emissione di luce Cherenkov in atmosfera nello sviluppo dello sciame. Il fenomeno dell’emissione di luce di fluorescenza in atmosfera nello sviluppo dello sciame. Confronto tra emissione di luce Cherenkov e di fluorescenza. Lo spettro di luce di fluorescenza in azoto: la resa luminosa di fluorescenza ed efficienza di emissione. Le misure in laboratorio: dalle prime misure di Bunner (1964), a Kakimoto et all (1996) all’esperimento attuale AirFly. Fenomeni di attenuazione in atmosfera della luce di fluorescenza: diffusione elastica Rayleigh e anelastica Raman, diffusione Mie elastica sugli aerosols e assorbimento su ossigeno. ll segnale luminoso di fondo: brillantezza intrinseca del cielo notturno (Night Sky Background) e rumore elettronico. L’uso dei rivelatori di fluorescenza: telescopi di fluorescenza e matrici di telescopi. Definizioni e caratteristiche dei telescopi di Fluorescenza, la tecnica a “occhio di mosca”. I principali esperimenti con l’uso dei rivelatori di fluorescenza: Fly’s Eye, HiREs1 e HiRes2. Proprietà dell’esperimento HiRes2 e risultati scientifici: spettro energetico, anisotropia nelle direzioni di arrivo. Processo step-by-step di ricostruzione e analisi dati dalle osservabili fisiche in atmosfera alle grandezze caratteristiche: direzione di arrivo, energia e composizione chimica del primario. Schematizzazione dell’EAS (fronte piano): piano sciame-rivelatore, parametro di impatto, angolo di impatto a terra. Misura della geometria dello sciame: dai tempi di arrivo sui PMT in modalità monoculare, stereo e ibrida (fit temporale). Misura dello sviluppo longitudinale: dai fotoni sui fotomoltiplicatori al numero di particelle cariche in funzione della profondità atmosferica: la parametrizzazione Gaisser-Hillas. Sottrazione dei contributi di luce Cherenkov diretta e diffusa Rayleigh e Mie, valutazione dell’attenuazione atmosferica. Misura dell’energia del primario: una misura“quasi” calorimetrica, stima dell’energia“invisibile”. Misura della composizione in massa: dalla profondità atmosferica massima alla elongation rate” e suo “RMS”. Trattazione delle incertezze statistiche e sistematiche .

7) La tecnica ibrida di osservazione degli Sciami Estesi in Aria

La tecnica “ibrida” per la rivelazione degli Sciami Estesi in Aria: l’uso congiunto di rivelatori di superficie (SD) e di fluorescenza (FD). Duty-cycle dei rivelatori. Ricostruzione tridimensionale dello sciame: profili longitudinale e laterale. Vantaggi della tecnica ibrida: l’indipendenza dai modelli Montecarlo. La calibrazione incrociata o metodo dell’intercalibrazione SD-FD per la ricostruzione dell’energia del primario: il set di “golden events” e il fit SD-FD. Trattazione degli errori statistici e sistematici nella procedura di inter-calibrazione.

8) L’Osservatorio Pierre Auger per la rivelazione degli UHECRs.

L’Osservatorio Pierre Auger (PAO) per la rivelazione di raggi cosmici di energia ultra elevata (UHECRs): tecniche, prestazioni e risultati scientifici. La Collaborazione internazionale Auger. Il sito dell’Osservatorio nella Pampa argentina: caratteristiche e peculiarità. Il nucleo prototipo: l’Engineering Array. I rivelatori dell’esperimento Pierre Auger: i rivelatori di superficie ad acqua Cherenkov (SD) e i telescopi di fluorescenza, proprietà strutturali e caratteristiche tecniche. L’elettronica di interfaccia (front-end) e acquisizione dati (DAQ) per SD e FD. I trigger di vario livello per l’SD. Il trigger di I e II livello hardware e il trigger di III livello software per l’FD. Tecniche di calibrazione dell’SD. Calibrazione relativa e assoluta dell’FD. Il monitoring on-line dei rivelatori (SD e FD). Lo Slow-Control dei rivelatori (SD e FD). Il sistema di telecomunicazioni. Il sistema di immagazzinamento e archivio dati e la trasmissione al resto del mondo (repository). Strumenti di monitoraggio atmosferico: monitoraggio meteo (controllo temperatura, umidità e pressione); monitoraggio della copertura nuvolosa con le camere a infrarossi; monitoraggio della concentrazione degli aerosols in atmosfera: la tecnica LASER (CLF), LIDAR e LIDAR Raman; monitoraggio dei parametri dell’atmosfera: stazione lancio palloni. Potenziamenti (rivelatori InFill, AMIGA, HEAT) del PAO e progetti R&D (AERA, EASIER, AMBER, MIDAS) per la rivelazione degli EAS mediante la tecnica radio nei GHz e microonde. L’upgrade del PAO: il progetto AUGERPRIME. I set di dati del PAO e gli estimatori in energia per l’inter-calibrazione. Calcolo della esposizione e prestazioni (risoluzioni angolare ed energetica) del PAO. La scala assoluta in energia. Trattazione e calcolo degli errori statistici e sistematici nella ricostruzione degli eventi e determinazione delle grandezze fisiche (spettro energetico, direzioni di arrivo e composizione chimica). Risultati scientifici del PAO: lo spettro energetico e il GZK cut-off; la direzione di arrivo dei primari e l’anisotropia su piccola scala e su grande scala; la composizione chimica e l’origine galattica-extra-galattica dei primari; la ricerca di fotoni di energia ultra-elevata, limiti superiori al loro flusso e confronto con modelli, la ricerca di neutrini di energia ultra-elevata, limiti superiori al flusso e il confronto con modelli teorici. Tecnica di ricostruzione degli eventi e metodologie di analisi dati per la determinazione delle grandezze suddette: i tagli nelle analisi e simulazioni Montecarlo. Analisi critica dei risultati e il caso scientifico attuale. Descrizione dell’esperimento concorrente (Telescope Array) nell’emisfero Nord e confronto dei risultati scientifici. Il futuro nella rivelazione dei raggi cosmici di energia ultra-elevata: rivelazione indiretta degli EAS dallo spazio: il programma JEM-EUSO.


Testi di riferimento

  1. T. Stanev "High Energy Cosmic Rays", Springer (Berlin, 2004)
  2. M.S. Longair “High Energy Astrophysics” Cambridge University Press (Cambridge, 1990)
  3. T.K. Gaisser "Cosmic Rays and Particle Physics", Cambridge University Press (Cambridge, 1990)
  4. D. Perkins "Particle Astrophysics", Oxford University Press (Oxford, 2003)
  5. Dr. Peter K.F. Grieder "Extensive Air Showers - High Energy Phenomena and Astrophysical Aspects A Tutorial, Reference Manual and Data Book" - Volume 1 & Volume 2 (Springer Verlag Berlin Heidelberg 2010)
  6. A. De Angelis, M.Pimenta "Introduction to Particle and Astroparticle Physics - Multimessenger Astronomy and its Particle Physics Foundations" - Springer (1st edition, 2015)


Programmazione del corso

 ArgomentiRiferimenti testi
10) Introduzione: contestualizzazione della Fisica dei Raggi Cosmici nell’ambito della Fisica Astroparticellare1. Stanev (Chapter 1) 
21) La scoperta dei “Raggi Cosmici” o “Radiazione cosmica”: percorso storico7. De Angelis-Pimenta (Chapter 3);  
32) Elementi di Fisica dei Raggi Cosmici: generalità, processi di origine, accelerazione e propagazione dei Raggi Cosmici1. Stanev (Chapters 2, 3, 4, 9); 2. Longair (Chapters 15, 16, 17, 18); 3. Gaisser (Chapters 1, 9, 11, 12); 4. Perkins (Part 3, Chapter 9) 
43) Sciami Estesi in Aria (Extensive Air Showers o EAS)1. Stanev (Chapters 6, 8); 3. Gaisser (Chapters 14, 15, 16); 6. Grieder (Part 1 - Chapters 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9) 
54) Misure dirette dei Raggi Cosmici Primari 1. Stanev (Chapters 5, 7); 7. De Angelis-Pimenta (Chapter 4);  
65) Misure indirette dei Raggi Cosmici Primari : la tecnica dei rivelatori di superficie7. De Angelis-Pimenta (Chapter 4); 6. Gredier (Part 2 - Chapters 1, 8) 
76) Misure indirette dei Raggi Cosmici Primari : la tecnica dei rivelatori di fluorescenza7. De Angelis-Pimenta (Chapter 4); 6. Gredier ( Part 2 - Chapters 1, 5, 6) 
87) La tecnica ibrida di osservazione degli Sciami Estesi in Ariaarticoli scientifici di rassegna 
98) L’Osservatorio Pierre Auger per la rivelazione degli UHECRs.articoli scientifici di rassegna 

Verifica dell'apprendimento

Modalità di verifica dell'apprendimento

Il corso si compone di una serie di Prove Intercorso (denominate "Approfondimenti") in numero di 3 nell'arco di svolgimento dell'insegnamento nelle quali lo studente ha il compito di approfondire individualmente uno dei temi trattati a lezione. L'approfondimento consiste nello studio di articoli scientifici originali, nella loro rielaborazione e presentazione critica sotto forma di seminario, mediante l'ausilio di lavagna o di slides, in giornate dedicate durante il corso in presenza degli altri studenti che possono intervenire con domande e dibattito finale.

La scelta degli argomenti da approfondire è a discrezione dello studente purchè i seminari siano distribuiti sui seguenti aspetti del programma: 1) approfondimento "storico" (I parte del programma), 2) approfondimento "teorico" (sviluppo di formule e trattazione dettagliata di un aspetto della teoria dei Raggi Cosmici (parte centrale del programma), 3) approfondimento "sperimentale" (studio di un esperimento attuale, delle tecniche sperimentali, dei risultati scientifici) (terza parte del programma).

Superata la fase degli "Approfondimenti", con i quali si considera esaurito gran parte del programma, l'esame finale consisterà nella stesura e presentazione di una tesina scritta (max 25 pagine) su un argomento a scelta del programma, (a esclusione degli argomenti già trattati dallo studente negli "Approfondimenti") unitamente alla discussione orale dell’argomento prescelto, supportato dallo studio e approfondimento di articoli originali (in numero minimo di 3) su riviste scientifiche, peculiari del tema prescelto e concordate con il docente. La tesina andrà presentata al massimo 1 settimana prima della data programmata per la prova orale finale e riceverà un giudizio (voto in trentesimi) che costituirà il nulla osta per sostenere l''esame orale e che fungerà da piedistallo per la votazione finale.

 

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Le date degli esami orali finali sono programmate come segue:

ANNO ACCADEMICO 2019-2020

PRIMA SESSIONE - date: 29.01.20120 ore 15:30 + 12.02.2020 ore 15:30
SECONDA SESSIONE (o ESTIVA) - date: 24.06.2020 ore 15:30 + 08.07.2020 ore 15:30;
TERZA SESSIONE (o AUTUNNALE) - date: 16.09.2020 ore 15:30 + 30.09.2020 ore 15:30;
APPELLI STRAORDINARI (nel periodo di vacanza accademica, riservato esclusivamente a studenti regolarmente iscritti ad anni successivi al Primo) date: 09.04.2020 ore 15:30
APPELLI STRAORDINARI (riservato esclusivamente a studenti fuori corso) date: 27.11.2020 ore 09:30.

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